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Giornata nazionale contro i disturbi del comportamento alimentare
Data: 15/03/2023
Il 15 marzo, da ormai quasi 10 anni, ricorre la giornata nazionale contro i disturbi del comportamento alimentare (DCA) in memoria di Giulia Tavilla, morta di bulimia ad un passo dal ricovero. Il suo scopo è quello di porre maggiore attenzione su questo fenomeno in costante crescita, soprattutto dopo il Covid-19, tramite l'informazione e la prevenzione. La nostra scuola ha deciso di contribuire a questo obiettivo, organizzando un incontro con l'Associazione "Lo spazio lilla". Ospite la dottoressa Francesca Vallescura, fondatrice del CedaP (Centro Disturbi Alimentari Pescara), ha interagito con molta emozione con gli studenti in presenza ed in collegamento, per spiegare cosa fossero i DCA nella loro completezza. Ha posto l'attenzione sulla loro natura a tutti gli effetti psicologica per poi continuare la discussione in base alle domande ed agli interventi fatti dagli stessi ragazzi.
L'interattività dell'incontro ha portato alla luce tutti i vari sintomi e caratteristiche di questa malattia che si insidia come un mostro silenzioso nella nostra società, colpendo tutte le fasce di età ma soprattutto i giovanissimi. Social, adolescenza, battutine, commenti e standard di bellezza eccessivi, assieme ad una società che tende verso una rotta che non è mai ben definita, sono state arme definite come arme a doppio taglio per un soggetto che soffre di DCA. Per capire più profondamente tutto ciò, è stato fondamentale un esercizio che ha coinvolto tutti e permesso di empatizzare e comprendere il punto di vista di chi vive la malattia come in un continuo stato di malessere, riducendo il suo raggio visivo solo a corpo, cibo, specchio ed aspetto non riuscendo a vedere tutto il resto. Ma non si parla solo di corpi o aspettative di bellezza, ma la necessità di trovare un appiglio in quel susseguirsi di giornate nere, come le ha giustamente definite la dottoressa, che purtroppo viene trovato nell'eccessivo controllo/impulsività ed ossesività per la routine tipici di questi disturbi. Infatti quando il soggetto che ne soffre ne viene privato sviluppa una sensazione di malessere ancora più forte e smarrimento appunto perché si è sempre identificato con la malattia, mai come persona.
In tutto questo ci hanno aiutato anche le ragazze del centro che sanno cosa si prova quotidianamente a combattere contro questa malattia e stanno cercando di combatterla con l'aiuto del CedaP. Infatti dai disturbi del comportamento alimentare si può guarire ma non ci si può riuscire di certo da soli, fondamentale è la richiesta di aiuto. Preziose ed emozionanti sono state le testimonianze di alcune delle ragazze ospiti che hanno deciso di scrivere nero su bianco la loro esperienza e di condividerla con noi.
All'interno di esse, emozioni, sensazioni, dolore, paure ed incertezze ma tanta voglia di rivalsa e di contribuire a sensibilizzare ed eliminare l'ignoranza su questa malattia. Non basta mai ricordare i gravi danni psicologici e anche relazionali come l'isolamento, l'inadeguatezza sociale e molto altro, che portano con sé e soprattutto a cancellare l'idea che riniziare a mangiare o una dieta siano in grado di risolvere tutto ciò. Una band italiana, in una canzone diceva: “è nell’indifferenza che un uomo muore davvero”!